Il concetto di porto franco ha radici storiche profonde e rappresenta un’importante evoluzione nel panorama del commercio internazionale. Tradizionalmente, un porto franco è un’area portuale con uno status speciale che consente alle merci estere di entrare senza essere immediatamente soggette a dazi doganali. Questo sistema facilita la gestione, il transito e la trasformazione delle merci prima che esse vengano immesse nel mercato nazionale, dove sono tassate secondo le normative in vigore. Col tempo, il concetto si è evoluto in quello di punto franco, includendo anche aree dedicate alla logistica e alla manifattura.

Il Porto Franco di Trieste ha una storia ricca e complessa, iniziata nel XVIII secolo. Fondato nel 1719, il porto franco di Trieste fu istituito per trasformare la città in un importante emporio commerciale. Questo status speciale contribuì a far diventare Trieste il porto più rilevante dell’Impero Austro-Ungarico, attirando mercanti e stimolando il commercio internazionale. Dopo il passaggio all’Italia nel 1918, il porto continuò a mantenere la sua rilevanza. La sua importanza è stata ulteriormente sancita dopo la Seconda Guerra Mondiale: nel 1947, il Trattato di Pace di Parigi e l’Allegato VIII confermarono lo status di zona franca internazionale per Trieste, garantendo alla città un’autonomia economica e un regime speciale che contribuirono alla stabilità della regione.

Negli anni successivi, il Memorandum di Londra del 1954 e i decreti del commissario del Governo del 1955 e del 1959 hanno ulteriormente consolidato e definito le normative per la gestione del porto franco. Questi documenti hanno regolato le condizioni operative e stabilito le basi per la sua amministrazione. Con l’introduzione della legge sulla portualità nel 1994, il sistema portuale italiano è stato aggiornato, ma lo status speciale di Trieste è rimasto essenzialmente invariato.

Una svolta significativa è arrivata nel 2017 con la firma del decreto attuativo da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo decreto ha riconosciuto ufficialmente il Porto Franco di Trieste come un unicum nell’ordinamento giuridico italiano e comunitario, conferendo all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale poteri amplificati. L’Autorità ora ha la facoltà di modificare le aree dei punti franchi, autorizzare attività industriali e promuovere la modernizzazione delle infrastrutture portuali, migliorando così l’efficienza e la competitività del porto.

Il Porto Franco di Trieste offre oggi una serie di vantaggi strategici che lo rendono un punto di riferimento cruciale nel panorama commerciale e logistico europeo. Le merci introdotte nel Porto Franco non sono soggette ai dazi doganali, all’IVA o ad altre misure di politica commerciale durante il loro soggiorno. Questo consente alle imprese di stoccare le merci senza limiti di tempo e di conservare l’origine anche se extra UE. Inoltre, non è richiesta una dichiarazione doganale per le merci non unionali, mentre per quelle unionali è possibile optare tra dichiarazione di esportazione o deposito in un magazzino doganale. Queste condizioni offrono una gestione più libera e vantaggiosa delle merci.

Le merci possono essere anche sottoposte a manipolazioni semplici o trasformazioni industriali all’interno del Porto Franco, acquisendo origine UE o “Made in” a condizione di rispettare le regole di origine. Questo permette di aggiungere valore durante il processo logistico, migliorando le opportunità di mercato per le aziende.

Inoltre, il Porto Franco consente l’uso del credito doganale triestino, che permette di differire il pagamento del dazio e dell’IVA fino a 180 giorni dalla data dell’operazione doganale. Questa opzione ottimizza la gestione dei flussi di cassa per le imprese, fornendo una maggiore flessibilità finanziaria.

Un aspetto interessante è rappresentato dagli incentivi specifici per il trasporto turco. A partire dalla metà degli anni ’80 e negli anni ’90, il Ministero delle Finanze italiano ha introdotto misure favorevoli per il trasporto di merci dalla Turchia, tra cui una riduzione tariffaria sui diritti fissi per i veicoli turchi e, dal 1993, l’esenzione totale delle tasse automobilistiche per i veicoli che effettuano trasporti da e per il porto di Trieste. Tali misure hanno contribuito a creare un regime agevolativo che ha ulteriormente rafforzato il ruolo di Trieste come punto di transito strategico per le merci turche verso l’Europa tanto che il traffico con origine e destinazione Turchia vede circa 290.000 mezzi pesanti all’anno transitare attraverso il porto, con una parte significativa diretta verso il centro-nord Europa (la maggior parte via treno).

Il progetto FREEeste, avviato nel 2019, rappresenta una significativa evoluzione del concetto di punto franco. Situato nella zona industriale di Bagnoli della Rosandra, FREEeste occupa una vasta area di 240.000 metri quadri e include strutture dedicate alla logistica e alla produzione. L’iniziativa mira a rilanciare un’area industriale dismessa e a favorire lo sviluppo economico della città e della regione circostante.

FREEeste è progettato per ospitare una varietà di attività: dallo stoccaggio e il packaging alla manifattura e alla gestione di merci in regime extradoganale. L’integrazione con la rete ferroviaria e i terminal intermodali, così come la connessione diretta con la Free Zone del porto di Trieste, offre un’importante opportunità per le imprese che operano a livello internazionale.

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale gioca un ruolo cruciale nella gestione e nello sviluppo del Porto Franco di Trieste. Con il decreto del 2017, il presidente ha ottenuto ampi poteri, tra cui la facoltà di modificare le aree dei punti franchi, autorizzare le attività industriali e gestire le infrastrutture portuali. Questa posizione è fondamentale per garantire che il Porto Franco continui a rispondere alle esigenze del commercio globale e a mantenere la sua rilevanza nel contesto internazionale.

Nonostante i progressi, il Porto Franco di Trieste deve affrontare alcune sfide per ottenere un riconoscimento pieno a livello europeo. È necessario un ulteriore riconoscimento normativo dell’Unione Europea per allineare le normative italiane con quelle europee, garantendo la coerenza e facilitando le operazioni commerciali.

Il Porto Franco di Trieste infatti, pur beneficiando di numerosi vantaggi e di uno status giuridico speciale, è stato al centro di diverse contestazioni da parte di porti concorrenti e di alcuni membri dell’Unione Europea. Queste contestazioni nascono dalla percezione che le agevolazioni concesse al porto, fondate su normative internazionali e italiane, possano conferire un vantaggio competitivo eccessivo rispetto ad altri porti europei. Al centro delle discussioni vi è anche l’interpretazione dinamica di trattati e decreti storici, come l’Allegato VIII e il Memorandum di Londra. L’Unione Europea ha, infatti, più volte espresso dubbi sull’applicabilità del regime dell’Allegato VIII anche ai punti franchi istituiti successivamente alla nascita della CEE. Queste tensioni evidenziano la preoccupazione per un possibile squilibrio nel commercio portuale europeo e il desiderio di riesaminare o limitare il regime agevolato di Trieste per garantire una concorrenza più equa tra i porti dell’Unione.

Ciononostante, il Porto Franco di Trieste rappresenta oggi un’importante risorsa strategica per l’Italia nel commercio internazionale, offrendo vantaggi significativi alle imprese e contribuendo allo sviluppo economico della regione. Con iniziative come FREEeste e la continua evoluzione delle sue infrastrutture, Trieste si conferma come un nodo cruciale nel panorama logistico europeo.

Gruber Logistics, sfruttando il posizionamento strategico del Porto di Trieste e il vantaggio competitivo offerto dai suoi storici punti franchi, ha sviluppato una solida rete per la gestione del flusso marittimo basata su questo porto. Con una sede operativa a Trieste e due uffici in Turchia, situati nelle principali aree industriali del Paese, offriamo servizi di collegamento efficienti tra la Turchia e i Paesi europei.

Per maggiori informazioni sui nostri servizi, contattaci ai seguenti indirizzi: per i clienti europei che richiedono spedizioni FTL, trieste@gruber-logistics.com; per spedizioni LTL relative alla Turchia, verona@gruber-logistics.com; per i clienti turchi, info.tr@gruber-logistics.com.

Benvenuti su Gruber Beyond MyDesk, la piattaforma per la gestione dei trasporti.

Per scoprire i dettagli del servizio cliccate qui.

Non sei ancora registrato? Clicca qui per iscriverti